Musica leggerissima: Colapesce, Di Martino


 —  Colapesce e De Martino, autori di musica leggerissima —

 

Rubrica “Incontri” a cura del Giornalista Salvino Cavallaro.

 

Se fosse un’orchestra a parlare per noi
Sarebbe più facile cantarsi un addio
Diventare adulti sarebbe un crescendo
Di violini e guai
I tamburi annunciano un temporale
Il maestro è andato via

Metti un po’ di musica leggera
Perché ho voglia di niente
Anzi leggerissima
Parole senza mistero
Allegre, ma non troppo
Metti un po’ di musica leggera
Nel silenzio assordante
Per non cadere dentro al buco nero
Che sta ad un passo da noi, da noi
Più o meno

 

Dietro questa canzone c’è il tema del disagio psicologico. Già, “Metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente, anzi leggerissima. Parole senza mistero, allegre ma non troppo. Metti un po’ di musica leggera nel silenzio assordante, per non cadere dentro al buco nero che sta ad un passo da noi”. Credo che il testo di questo brano di Colapesce e Di Martino sia un omaggio alla musica che ci aiuta nei periodi più difficili, proprio come quello che stiamo vivendo in questi anni di ansia, di irrequietezze, di paure, di instabilità, di incertezza del presente e nebulosi pensieri sul futuro. A volte basta poco per ritrovare la propria dimensione, la propria anima, anche nel quotidiano più difficile in cui ti sembra di cadere continuamente e poi faticosamente rialzarti con la speranza di non ricadere ancora. Sono gli alti e bassi che agiscono su di noi, sul nostro umore, sul nostro vedere il mondo con gli occhi della speranza, quella speranza che leggiamo sulle bandiere esposte al vento sui balconi di ogni città. “Andrà tutto bene”. Sì, andrà tutto bene! E cosa ci si può augurare se non che vada tutto bene, mica che vada tutto male? Sono modi dire che trovo propiziatori per trovare la carica di vedere le cose con la prospettiva della speranza che prima o poi qualcosa cambierà e che l’umanità riprenda presto a camminare e poi a correre verso la vita, la vita vera.

Per questo penso che in fondo “mettere un po’ di musica leggera nel momento in cui abbiamo voglia di niente sia un crescendo di violini e guai, mentre i tamburi annunciano un temporale”. E’ un modo come un altro per ripensare come in passato abbiamo lasciato cadere i momenti di vita che credevamo sempre ripetibili e con fare banale li abbiamo resi scontati, normali e mai godibili fino in fondo come la saggezza del Carpe Diem ci consiglia da sempre. E adesso che questa pandemia sta divorando la nostra anima, fa vacillare l’economia che non regge più e mette tutti noi gli uni contro gli altri in un marcato segno di inimicizia, ecco, questo vuol dire che siamo rimasti soli con noi stessi. Stop and Go, coprifuoco, ribellioni dei commercianti, furbetti che incrementano i loro sotterfugi per arrivare primi, e poi tanto altro che stiamo vivendo in questi anni difficili. E allora che fare? Essere forti e metterci alla prova della resilienza nella convenzione che questo vento che è contro di noi, prima o poi cambierà rotta, porterà via le nuvole e il cielo ritornerà ad essere azzurro, luminoso come quando arriva la quiete dopo la tempesta. E intanto ascoltiamoci “Musica Leggerissima” –  che è meglio!

Salvino Cavallaro           

Articoli simili